Casa al Prenestino [interiors.2022]
Delineare il proprio passo.
Percorrere, metafora del pensare. Pensare, percorrere: muoversi in avanti, catalizzare immagini e concetti.
Camminare è atto primario del conoscere e riconoscere attraverso l’eco e l’impronta dei propri passi impressi lungo tracce del passato. Roma è una città sovrascritta, un immenso palinsesto di epoche significative per l’uomo che la abita e la percorre, è una città stratificata: quando la si percorre, tra le quinte urbane, spazio e tempo si dilatano o si contraggono seguendo il ritmo del proprio passo e, a volte, nell’accelerazione, buona parte della Città rimane inosservata, relegata a puro fondale.
E’ necessario riconquistare un passo lento per osservare l’intorno ed entrare in contatto con la meraviglia.
Questo interno, fronte l’antica villa Gordiani, ripropone l’attenzione attraverso il percorso lento come cura e tema di progetto. La presenza scenica del pavimento, che a prima vista potrebbe generare smarrimento, è in realtà una sorta di tatuaggio indelebile lasciato sulla superficie come controllore del passo e ci suggerisce rispetto ma anche accoglimento dello stato nascente.
Percorrere dunque con lo sguardo, col pensiero, muove il nostro corpo e mente generando visioni che ci permettono di essere unici e mai ripetitivi, in un gesto oggi più che mai doveroso.
Pursuing, a metaphor of thinking.Think, pursue: moving forward, catalysing images and concepts.
Walking is the first and foremost act of knowing and recognising through the echo and footprint of one's steps imprinted on the traces of the past.
Rome is an overwritten city, an immense palimpsest of eras which are significant to those who live and travel around this stratified city: when travelling around the city, along urban routes, space and time seem to expand or contract to keep pace with oneself and, sometimes, due to such acceleration, much of the City remains unnoticed, relegated to becoming a simple backdrop.
It is necessary to adopt a slower pace to observe our surroundings and enter into contact with the marvels around us.
This interior, in front of the ancient Villa Gordiani, reiterates the attention with the slow path as a cure and project theme. The stunning floors, which at first sight could generate a feeling of confusion is, in actual fact, a kind of indelible tattoo left on the surface as a pace controller and suggests a form of respect but also acceptance of the nascent state.
Pursuing therefore with one’s eyes, thoughts, moves our body and mind, generating visions that allow us to be unique and never repetitive, with a gesture that is now, more than ever, so very necessary.
