Monitor/P – l’allestimento

Due tavoli da disegno. Si dice che solitamente (e di questi tempi) siano utilizzati come espositori di progetti, di tavole (in termini tecnici),in altri tempi compagni d’avventura e di lunghe nottate. Siamo stati tentati a dire di no: no al progetto disegnato (non ci sarebbe stato motivo data la presenza in mostra, in vera forma, del prototipo). Cosa allora mostrare di un piccolo prodotto di design?

Abbiamo cercato di rafforzare nel progetto dell’allestimento il concetto di caos che day-tiles porta con sé, con linee (in questo caso fogli) che fuoriescono dalle righe (imposte dal perimetro del tavolo da disegno). Day-tiles nasce dal concetto di caos. Un caos primordiale: quando il tempo non esisteva (bello sarebbe non farlo esistere oggi). Abbiamo giocato sull’ironia dell’oggetto, sull’autoironia dell’allestimento. Sappiamo che il progetto esprime la nostra idea primordiale di allestimento: il caos. Questo è bastato per convincerci.

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6 Responses to “Monitor/P – l’allestimento”

  1. Claudio Says:

    Sono passato alla mostra ieri : progetto originale!

  2. Roberta Says:

    Cioa Nicola, dalle immagini non riesco a capire se l’allestimento sia buono o meno…sembrerebbe un po’ freddo, ma dovrei vederlo dal vivo. L’idea di caos mi sembra si colga…A presto!

  3. Francesco Says:

    Almeno ogni tanto qualcosa di diverso, di impatto. Penso che il progetto è in linea con il tema proposto. complimenti

  4. Mariella Says:

    Gentile architetto Auciello,
    sono passata ieri pomeriggio alla mostra presso la Casa dell’Architettura. Il progetto calendario Daytiles lo trovo davvero bello, interessante anche la versione portatile e l’allestimento della mostra. Ho visitato il vostro sito web, interessante.

  5. Eugenia Baldi Says:

    Ciao Nicola
    è sempre bello incontrarsi,
    apprezzo molto lo sforzo che fai per creare direttamente ed indirettamente occasioni di confronto e scambio.
    Grazie alla Casa dell’Architettura per organizzare tali manifestazioni.
    Il mio rammarico è che la platea era forse costituita solo da amici e collaboratori poco propensi ad instaurare un dialogo con i progettisti e con gli altri presenti.
    Mi sarebbe piaciuto assistere e partecipare ad un dialogo più vivace soprattutto considerando la natura dei 2 progetti; FINALMENTE una palazzina a Roma non in cortina e travertino e FINALMENTE design, interessante, riconosciuto dalla casa dell’architettura.

  6. Nicola Auciello Says:

    Eugenia grazie del tuo contributo…come al solito acuto e pungente! Senza dubbio mi sarebbe piaciuto un dialogo più approfondito sul “palazzetto bianco” della collega Rossi e anche un approfondimento sul design: in fondo se ne parla così poco a Roma!
    Comunque il dialogo se vuoi (e sono sicuro nel tuo assenso) possiamo aprirlo quì, lo spazio blog nasce proprio per questa causa: un dialogo, un confronto, un incontro e se occorre, al momento giusto, anche uno scontro …;-)

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